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recensione di Stefano Guerini Rocco
8.0/10

La sequenza conclusiva del folgorante "Jackie" mostra l'ormai vedova Kennedy imbattersi, un poco stupita ma assai più compiaciuta, in alcuni manichini da boutique vestiti e pettinati a sua esatta guisa: è il suggello del suo personale trionfo sulla Storia, il coronamento di un percorso lungo ed elaborato che non hai mai concesso distrazioni né sbandamento alcuno. Jackie sa bene che forgiare un mito richiede costanza, cura, dedizione e una ferrea volontà di (auto)determinazione. E sa anche che quei manichini, antidoto immateriale alla supremazia del contingente, sopravvivranno al marito e persino a lei stessa: la Camelot kennediana non esiste più, forse non è mai esistita, ma il suo ricordo è ormai consegnato indelebile all'immortalità in tutto il suo accattivante, irresistibile, fulgido potenziale iconografico.

Secondo un'operazione di segno uguale e contrario, "Nico, 1988" mette in scena gli ultimi anni di Christa Päffgen, musa, cantante, modella e attrice che, mossa da un acuto e ineluttabile istinto di (auto)distruzione, cerca in ogni modo di smentire, negare, distorcere e infine annientare Nico, l'icona pop warholiana che si è ritrovata ad incarnare da giovanissima e di cui è poi rimasta vittima per tutta la sua vita - e ancora oltre. In una sorta di road movie sgangherato e terrigno, che si sposta tra Manchester e Anzio, Parigi e Norimberga, passando per i centri sociali della Praga comunista, la regista Susanna Nicchiarelli, anche autrice della sceneggiatura, cesella il ritratto cangiante e sfaccettato di una donna tormentata e sfiancata, contraddittoria e volitiva, in eterno contrasto con se stessa, con i propri demoni e con i propri fantasmi.

Grazie a un approccio intelligentemente intimista e mai banalmente sentimentale, l'autrice si emancipa da qualsiasi etichetta e convenzione, riuscendo così a infondere un senso di spontaneità empatica a questi frammenti di vita colti nella loro sgraziata e dolente autenticità. Nel film, infatti, non c'è praticamente traccia della femme fatale che ha fatto innamorare Fellini e Bob Dylan, della sfavillante Superstar resa celebre da Warhol (per i proverbiali quindici minuti), della fascinosa chanteuse dei Velvet Underground. Al contrario, "Nico, 1988" si propone di indagare oltre i simboli e i simulacri, rinnegando ogni maschera, per raccontare le contraddizioni di una donna ormai sconfitta dalla vita, sgradevole e burbera, scostante e autoindulgente, eppure ancora capace di slanci vitali e furenti di rabbia, ribellione, amore e fervente passione.

Il corpo sfatto e deformato dal tempo, quasi già in decomposizione, e l'andatura sbilenca da eroinomane, Christa prende vita negli scatti d'ira e di orgoglio da diva bruciata, nelle tenerezze languide di madre in preda ai sensi di colpa, nelle ambizioni di cantautrice con un talento ancora tutto da affermare, nel sogno perennemente frustrato di diventare una "vecchia signora elegante" e non solo una "grassa drogata". Prende vita, soprattutto, nelle infiammate sequenze musicali, ammirevolmente messe in scena dalla regista, durante le quali, complice l'interpretazione totalizzante della danese Trine Dyrholm, traspare il carattere più ruvido, corrosivo, decadente e rivoluzionario della musica di questa Sacerdotessa delle Tenebre. Christa è una donna che ha toccato le vette più fulgide e ha conosciuto gli abissi più squallidi, solo per scoprire che il suo è rimasto, desolatamente, un "empty heart". Non potrebbe essere più distante la valchiria bionda diventata icona negli anni 60, che infatti riesce a fare capolino nella narrazione solo in sparute immagini di repertorio, sempre fulminee, frammentarie, sfocate, inevitabilmente incompiute.
"Nico, 1988" è dunque un film lancinante e crepuscolare su una donna che, registratore alla mano, ha rincorso imperterrita per tutta la sua esistenza il ricordo del suono della Berlino bellica, solcata dagli aerei e sfigurata dagli incendi. Il suono della sconfitta.


15/10/2017

Cast e credits

cast:
Trine Dyrholm, John Gordon Sinclair, Anamaria Marinca, Sandor Funtek, Thomas Trabacchi, Karina Fernandez


regia:
Susanna Nicchiarelli


distribuzione:
I Wonder Pictures


durata:
93'


produzione:
Vivo Film, Rai Cinema, Tarantula, Amer, BE TV, Eurimages


sceneggiatura:
Susanna Nicchiarelli


fotografia:
Crystel Fournier


montaggio:
Stefano Cravero


musiche:
Gatto Ciliegia Contro il Grande Freddo


Trama
Gli ultimi anni di Christa Paffgen, in arte Nico.
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