La storia del film si concentra sui dolori del giovane Hermano, detto Mano, liceale con il testosterone alle stelle ed una passione per la più bella della scuola di cui è pazzamente innamorato. Tra spensieratezza e presa di coscienza gli fanno da contorno i compagni di classe impegnati nelle prove generali della vita che verrà, ed un privato lacerato dalla scoperta dell'omosessualità del padre, in fuga dalla famiglia per amore di un ragazzo più giovane. Sullo sfondo le vicissitudini del fratello maggiore, sensibile e poetico ma ferito dal disimpegno della sua ragazza decisa a prendersi una pausa da un rapporto troppo soffocante. Un assedio vissuto da Hermano con vergogna e frustrazione, ma fortunatamente supportato dal conforto di Carol, amica di sempre e confidente premurosa.
Se il confronto con analoghi prodotti arrivati nelle nostre sale è inevitabile, bisogna dire che il risultato è decisamente a favore del film brasiliano. Innanzitutto per la scelta di utilizzare un estetica reale e non edulcorata, con adolescenti che sono tali a cominciare dal fisico acerbo, e con i brufoli sparsi a piacimento lungo i lineamenti del viso, nel modo di camminare e di vestire. Segni tipici di un' età che altrove, in certi film italiani ma anche americani, sono barattati con la necessità di una perfezione irreale ma spendibile sul piano degli incassi e del divismo. E poi sul piano narrativo, per la capacità di rappresentare i vari passaggi della storia, e le azioni che Mano pone in essere, in maniera tutt'altro che definitiva, lasciando sempre aperta una possibilità di cambiamento. In questo modo il film riesce a restituire la percezione di una prospettiva giovanile in continuo divenire, rispondente più all'istinto che alle sovrastrutture. Mano infatti è sì invaghito di Valeria, la ragazza dei sogni, inseguita e corteggiata per cercare di far breccia nel suo cuore glaciale, ma allo stesso tempo reagisce a quell' input in maniera complessa, sfuggendo ai clichè che solitamente imprigionano i caratteri di questi prodotti in situazioni monocordi, anche dal punto di vista morale. A questo proposito è indicativo il processo di accettazione del genitore da parte di Mano, dapprima incapsulato dentro una dimensione di totale rifiuto, e poi gradualmente sdoganato con un avvicinamento che il film mette in scena senza enfasi, ma con un minimalismo ed una delicatezza che riescono a farci sentire vera quella trasformazione. Lais Bodanzky regala ai suoi ragazzini sfumature, incertezze e prese di posizione tipicamente giovanili, evitando di dividere il mondo in buoni e cattivi, o di giudicare i comportamenti di personaggi come Valeria, bella ma incostante, o dell'amico dongiovanni, pronto a tutto pur di allargare la schiera delle sue conquiste, ed anche dei genitori di Mano, in qualche modo responsabili del trauma emotivo che dà il via alla storia. Tutto suona vero nel film della regista brasiliana alle prese con una storia di formazione in cui entrano in gioco non solo l'amore e l'amicizia, ma anche il rispetto e la tolleranza, questi ultimi contenuti nella lezione di civiltà che Mano ed alcuni compagni di scuola mettono in atto quando, decidendo di reagire all'ostracismo ed al monopolio dei compagni più bigotti, organizzano un comitato studentesco il cui nome "Mondo libero" diventa il manifesto di una vocazione progressista di cui il film, seppur in maniera sobria, è intriso. Con una voce over che accompagna le immagini senza sostituirle, "Le migliori cose del mondo" è un film solido, girato con stile corposo e lineare, che alterna momenti di riflessione ad improvvise accelerazioni, con sfondi sfocati o fuori sincrono fatti apposta per sottolineare lo sfasamento di Mano rispetto al resto del paesaggio, o di sequenze come quella più volte ripetuta in cui il ragazzo ripreso di spalle si carica la bicicletta sulle schiena ed inizia a salire i gradini che lo conducono alla casa del professore di musica da cui prende lezione. In quella salita c'è la fatica di vivere il momento, ma anche la bravura di una regista che riesce a comunicare in maniera semplice ma profonda. Da consigliare anche a chi la scuola l'ha finita da tempo.
cast:
Francisco Miguez, Filipe Galvao, Denise Fraga
regia:
Laìs Bodanzky
distribuzione:
Intramovies Picks
durata:
100'
produzione:
Gullane in coproduzione con Warner Bros
sceneggiatura:
Luiz Bolognesi
fotografia:
Mauro Pinheiro Jr
montaggio:
Daniel Rezende
musiche:
Eduardo Bid
Hermano è innamorato della ragazza più bella della scuola. Allo stesso tempo deve confrontarsi con la separazione dei genitori e l'omosessualità del padre che ha lasciato la famiglia per un ragazzo più giovane. Assediato da tutti i lati, è supportato da Carol amica di sempre e confidente premurosa