"Undici o dodici anni fa abbiamo letto una proposta che Ralph Sarchie ci aveva portato: ci sembrava interessante, affascinante e terrificante. Mi ha molto emozionato e abbiamo pensato di poterne realizzare un film. La storia era avvincente e si basava su come un duro detective, colletto blu dei bassifondi del Bronx, si convince che alcuni degli eventi che sta indagando sono completamente fuori dalla norma". Così parla il produttore Jerry Bruckheimer a proposito della sua ultima scommessa cinematografica "Liberaci dal male", per la regia di Scott Derrickson.
Protagonista della storia è il sergente Ralph Sarchie (Eric Bana) del Nypd, che s'imbatte in una controversa storia soprannaturale. Tra posseduti ed esorcismi, Scott si lega a frate Joe Mendoza (Edgar Ramìrez), che lo aiuta a ritrovare la sua spiritualità e fede in Dio. Nonostante le premesse iniziali, "il film non si basa su una storia realmente accaduta nel vero senso della parola", spiega il regista, ma "è ispirata ai casi paranormali raccontati nel libro di Ralph Sarchie che vengono uniti in un unico racconto. La trama che congiunge tutti i pezzi della storia è finzione, ma le sequenze paurose che vedrete nel film si basano tutte su fatti realmente accaduti a Ralph". Nonostante i racconti di Ralph, raccolti nel libro "Beware the Night", si concentrino quasi esclusivamente sugli aspetti paranormali delle sue vicende personali, il film mescola troppe parentesi poliziesche a poche sequenze horror, creando perciò un pastrocchio narrativo. Il risultato finale è un miscuglio mal riuscito, che spesso rallenta la presa tensiva sul pubblico. Nel film si sente l'eco di "
Seven" di David Fincher: Scott, infatti, come Brad Pitt nei panni del detective David Mills, è un sergente coraggioso ma pervaso dall'ira, che trascura la moglie preso dal suo lavoro.
Nonostante la citazione ambiziosa, la versione di Derrickson spaventa solo per i terrificanti risvolti qualitativi.
Gli interpreti, poi, danno il colpo di grazia al risultato finale: se la coppia Freeman\Pitt ha costituito una perfetta sintonia cinematografica, Bana\Ramírez crea un binomio debole, che lascia lo spettatore indifferente. Forzato l'approfondimento psicologico dei personaggi, che resta piatto e inverosimile. Tuttavia, la storia "vera" fa gola al pubblico curioso, che riempie le sale appena annusa un sintomo di verità o perlomeno di verosimiglianza: lo sa bene Derrikson reduce dalle esperienze di "L'esorcismo di Emily Rose" e "
Sinister"; ma se questi ultimi possiedono una buona sceneggiatura e un ottimo ritmo, "Liberaci Dal male" fa acqua da tutte le parti e non si salva dall'inevitabile oblio in cui cadono i centinaia di horror costruiti solo per sbancare ai botteghini. Il sonno della ragione crea mostri, mentre i mostri di "Liberaci dal male" creano un sonno profondissimo e senza ragione: far paura è un'arte, troppo spesso ormai senza ispirazioni. Insomma, questo ibrido tra poliziesco e horror è stato un esperimento deludente, dal finale banale e prevedibile.