La pellicola si può facilmente inserire nel nuovo filone di film sull'Iraq, e si interessa principalmente a spiegare la menzogna che ha portato l'esercito a stelle e strisce in guerra.
E' interessante il modo in cui Greengrass descrive i burattinai del Sistema, del cinismo con cui manipolano fatti e persone; l'incursione in tali meccanismi può dirsi riuscita, sebbene il finale, nel quale la verità scottante viene a galla, è mostrato come sin troppo trionfalistico.
Non c'è l'unità di tempo e di luogo che teneva col fiato sospeso lo spettatore del bellissimo "United 93", che riusciva a essere contemporaneamente teso e claustrofobico film di genere e impietosa incursione in un fatto realmente accaduto, e pertanto il miracolo non si ripete.
"Green Zone", che nelle intenzioni vuole essere il sunto delle due anime di Paul Greengrass, quella più autoriale e quella dell'action formato blockbuster, è piuttosto un lavoro sulla guerra di buona fattura ma senza mordente.
Il regista britannico si dedica maggiormente alla struttura del thriller, con colpi di scena e matassa che si dipana lentamente, aspetto che funzionava bene in un lavoro di finzione come i due Bourne, ma molto poco in un film che riprende fatti ormai di dominio pubblico.
Rispetto a "The Bourne Ultimatum" è anche esteticamente normalizzato: ancora fedele alla macchina a spalla, il montaggio è meno nervoso di come lo ricordavamo, e se il film parte con una sequenza frenetica (la prima operazione della squadra di Miller) che ci fa entrare, sballottati, nell'insidioso territorio iracheno, alla lunga si tranquillizza su andature più canoniche.
Il ritmo è alto e il complesso godibile (bella la fotografia, con grana esposta, di Barry Ackroyd), ma si può affermare che il risultato sia sotto le aspettative. E la lunga sequenza notturna finale, memori delle scorribande urbane di Bourne, proietta solo l'ombra dei fasti del regista che ha rinnovato l'action hollywoodiano, con un approccio personale e originale alla materia.
cast:
Matt Damon, Brendan Gleeson, Greg Kinnear, Yigal Naor, Khalid Abdalla
regia:
Paul Greengrass
distribuzione:
Medusa Film
durata:
116'
sceneggiatura:
Brian Helgeland
fotografia:
Barry Ackroyd
scenografie:
Dominic Watkins
montaggio:
Christopher Rouse
costumi:
Sammy Sheldon
musiche:
John Powell