Nel far questo il film utilizza una simmetria piuttosto schematica che prevede all'interno delle varie coppie dinamiche relazionali pressoche identiche, con uno dei componenti fedele a quel legame e l'altro alla costante ricerca di alternative che ne soddisfino la voglia di trasgressione. Un apertura narrativa che regala alla storia la possibilità di rinnovarsi attraverso il continuo interfacciarsi che i protagonisti, con il loro stile di vita movimentato ed inquieto, riescono ogni volta a ricreare. Il valzer delle coppie mette in mostra così una sessualità priva di sensi di colpa, sdoganata da retaggi omofobici e libera di esprimersi in tutte le sue sfumature. Un trionfo di fantasia e vitalismo, di gioia e di dolore che prevede una sola condizione, quella di essere gay. Ed è proprio sulla completa esclusione del mondo etero, assente, oppure cancellato quando fa capolino attraverso i dubbi del personaggio interpretato da Daniela Virgilio, bisessuale irrisolta anche nel tentativo di lasciarsi alle spalle un passato lesbo fidanzandosi a sua insaputa con un omosessuale pentito, che il film punta - "la prima gay comedy italiana" è la definizione che campeggia sulla locandina del film - per costruirsi il suo plus valore.
Una peculiarità destinata a rimanere tale solamente sul piano formale, ma sconfessata da una serie di difetti che finiscono per omologare "Good As You" alle produzioni di più facile consumo, quelle in cui lo sviluppo psicologico dei caratteri si avvicina allo zero, dove l'intreccio della storia si snoda in maniera scontata quand'anche poco approfondita, ma soprattutto dove il coinvolgimento dello spettatore è stimolato con battute da avanspettacolo ("Che voi siate maledetti, che i vostri figli abbiano il pisello piccolo" è quella pronunciata da uno dei personaggi per esprimere la propria frustrazione) e siparietti che riducono il mondo gay ad una pantomima così stereotipata e superficiale da annullare anche la componente ludica che invece il film vorrebbe riflettere. Mariano Lamberti regista dal pedigree autoriale - i suoi precedenti lavori da "Non con una bang" del 1998 a "Napoli 24" opera collettiva che vuole documentare il degrado della capitale partenopea ci parlano di un cinema impegnativo ed impegnato - scrive e dirigere in funzione di un'immediatezza che trova i suoi limiti nel continuo fluttuare dei registri - dal melò alla Ozpetek alla commedia sul modello dei cinepanettoni - e dello stile, con la voce fuori campo, invadente nella prima parte e poi di colpo assente, ed i balletti molto kitsch, inseriti qua e là con la logica dell'effetto a breve termine. In questo modo il film privo di un adeguato supporto, e con una recitazione forzatamente sopra le righe, non riesce a lasciare il segno, consegnandosi ad uno sconfortante anonimato.
cast:
Enrico Silvestrin, Daniela Virgilio, Lucia Mascino, Luca Dorigo
regia:
Mariano Lamberti
titolo originale:
Good As You
distribuzione:
Iris Film
durata:
90'
produzione:
Davide Tovi, Diego Lombardi per Master Five Cinematografica
sceneggiatura:
Mariano Lamberti, Riccardo Pechini
fotografia:
Daniele Poli
scenografie:
Massimiliano Nocente
montaggio:
Linda Taylor
costumi:
Alessandro Lai
musiche:
Michele Braga
Il fatto di essere gay non mette al riparo dagli imprevisti della vita. A sperimentarlo quattro coppie variamente assortite ma ugualmente costrette a confrontarsi con le gioie ed i dolori dell'esistenza