"Fottute!" (complimenti alla Fox per il gran bel titolo italiano) è un brutto film, recitato molto male da due attrici che vivono due periodi negativi della loro carriera. Amy Schumer, autentico talento comico e brillante del piccolo schermo, ha pianificato un suo sbarco al cinema esasperando determinati connotati fisici che la stanno lentamente trasformando in un simbolo di volgarità. Goldie Hawn, la cui stella è da tempo tramontata all'orizzonte (ma ci sarebbe da chiedersi se sia mai effettivamente sorta), è ancora imprigionata in un limbo fra gioventù inespressa e vecchiaia rifiutata e si trova tuttora costretta a farsi scritturare per ruoli oggettivamente improponibili come questo.
C'è poi un discorso da fare su Jonathan Levine, giovane regista newyorchese che, seppur mai considerato un vero campione della sua generazione, aveva comunque lasciato intravedere delle buone cose in alcuni suoi precedenti lavori ("50 e 50" resta forse il suo titolo più rappresentativo). Ma Levine, in tempi di crisi, ha deciso di non andare tanto per il sottile e prestarsi, per dire così, alle esigenze più terrene dell'industria hollywoodiana. Ed eccolo dunque dirigere senza alcun guizzo o scelta di regia degna di nota questa commedia talmente esile che, nonostante il minutaggio contenuto entro i novanta minuti, ha bisogno di due storie praticamente separate per poter arrivare a definirsi un lungometraggio.
Prima la commedia pruriginosa, tutta doppi sensi e smorfie esagerate, incentrata sull'organizzazione e la partenza verso un viaggio esotico di mamma e figlia. Quest'ultima, infatti, viene lasciata dal fidanzato proprio prima di decollare verso il Sudamerica. E così la povera Amy convince mamma Goldie a sostituire l'ex nell'avventura. La seconda parte, che rispolvera uno di quei canovacci fin troppo abusati dalla tradizione della action comedy, ci porta in piena giungla con le due protagonioste rapite da una banda di criminali e trafficanti. Non staremo qui ad elencare gli espedienti ideati per tentare la fuga, ma se nello zapping televisivo vi è già capitato di inciampare in qualche pellicola affine potete tranquillamente procedere e pensare al solito elenco azioni collaudate.
Quello che colpisce di questo "Fottute!" è la smaccata programmaticità del prodotto, che di cinematografico non ha praticamente nulla, se non una messa in scena comunque curata sia nelle scelte scenografiche, sia nell'abbondanza di risorse tecniche a disposizione. Ci sono volti, corpi e voci che vivono un momento di grazia e che soltanto per questo vengono usate/si fanno usare senza alcuna parsimonia. La Schumer, comica vera e anche penna brillante dei suoi show che l'hanno fatta conoscere al grande pubblico americano, rappresenta questo, attualmente. Con il suo fisico esuberante, il suo tatuaggio sulla schiena costantemente esibito, la scollatura curata anche in mezzo al fango, le smorfie di stupore e di sfida che utilizza in continuazione: è un personaggio parallelo che ha deciso di costruire per se stessa, forse riscattando la parte più superficiale e fisica che ha considerato fin troppo frustrata dall'uso sapiente della battuta e della scrittura di cui era stata protagonista in passato. Ma è una scelta perdente: il suo personaggio straborda in ogni scena, risultando, oltre che volgare, anche antipatico nella sua totale assenza di controllo.
Graziata in passato da Judd Apatow, che ne aveva fatto la protagonista assoluta di "Un disastro di ragazza", la Schumer ha bisogno di un vero regista se vuole affermarsi come vera attrice di commedie. E Levine dimostra di essere solo un onesto mestierante.
cast:
Amy Schumer, Goldie Hawn, Ike Barinholtz, Christopher Meloni, Randall Park
regia:
Jonathan Levine
titolo originale:
Snatched
distribuzione:
20th Century Fox
durata:
90'
produzione:
Chernin Entertainment, Feigco Entertainment, Twentieth Century Fox Film Corporation
sceneggiatura:
Katie Dippold
fotografia:
Florian Ballhaus
montaggio:
Zene Baker