Squadra che vince non si cambia, così per il terzo capitolo della saga dell'Era glaciale viene confermata in blocco la formazione - pardon, il branco - delle puntate precedenti. Ci sono tutti, a cominciare dallo scoiattolo-cult Scrat, causa di tutte le catastrofi di questo mondo con la sua goffa caccia alle ghiande (qui affiancato da una perfida partner femminile), per proseguire con i due mammut, Manny ed Ellie, alle prese con varie vicissitudini coniugali e con l'ansia per il nuovo arrivo in famiglia, con l'orgogliosa e zannutissima tigre Diego, con il tenero e maleodorante bradipo Sid (cui dà voce ancora uno strepitoso Claudio Bisio) e con il solito codazzo di opossum al seguito.
Serviva però una trovata nuova per uscire dalle secche del "disgelo" (il secondo capitolo), ed ecco allora che il furbo Carlos Saldanha ha escogitato una soluzione a colpo sicuro: riesumare nientedimeno che i dinosauri (con tanto di marketing fanciullesco garantito) in una sorta di "Ice Age vs. Jurassic Park" dai risvolti comici e spettacolari. Cambia così lo scenario: al posto del candore delle infinite distese ghiacciate, una giungla colorata, popolata da creature enormi e dall'aspetto bizzarro.
A garantire lo spunto narrativo, una bravata del solito Sid che, desideroso di emulare le gesta familiari dei mammut, ruba tre uova di T-Rex, finendo inevitabilmente nei guai. La più improbabile combriccola della storia del cinema d'animazione si calerà quindi nella valle dei dinosauri per ritrovare l'amico perduto, guidata da un furetto-corsaro: l'esilarante Buck, sorta di reduce di guerra impazzito, finito non si sa come a sfidare il più pericoloso dei tirannosauri. Ne scaturirà una sequenza di scene d'azione di grande impatto scenico (a vantaggio anche dell'edizione tridimensionale) con effetti speciali pirotecnici e la solita sequela di battute e gag, con lo sgangherato Sid più che mai protagonista.
Niente di rivoluzionario, rispetto ai capitoli precedenti, ma una volta tanto non si avverte la stanchezza da sequel: la storia, nella sua surreale inverosimiglianza, funziona, i personaggi hanno ancora qualcosa da dire (inclusi quelli nuovi) e il ritmo non ha cedimenti, grazie anche al sapiente dosaggio tra fantasy e commedia. E quando la trama principale rischia di appiattirsi, ci sono sempre gli irresistibili intermezzi slapstick di Scrat a sollazzare la platea.
Volendo leggervi qualcosa oltre l'intrattenimento, "L'Era glaciale 3" postula, ancora una volta, la necessità di andare oltre le apparenze e le diffidenze, accettando le diversità, anche quando questo comporta un allargamento "innaturale" della famiglia classicamente intesa. Ed è poi il solito apologo sull'avventura come stile di vita in grado di vincere la stanchezza e garantire così compattezza al branco, ma anche sull'amicizia, che travalica le aspirazioni individuali e persino l'indole della natura.
Insomma, tanti buoni sentimenti, ma soprattutto divertimento garantito per i più piccoli (chi scrive può testimoniarlo in modo pressoché inconfutabile) e anche per quegli adulti che non hanno smarrito un pizzico di incosciente fanciullezza.
Pur senza stravolgimenti o rivoluzioni epocali, "Ice Age" si conferma una delle più intelligenti e riuscite saghe del cinema d'animazione degli ultimi anni, oltre che una poderosa macchina da soldi: "L'alba dei dinosauri" ha già rastrellato oltre un miliardo di dollari nel mondo e con i suoi 26,4 milioni di euro in un mese di programmazione in Italia, è il cartoon che ha incassato di più nella storia del nostro box office.
cast:
Manfred (Leo Gullotta), Sid (Claudio Bisio), Ellie (Roberta Lanfranchi), Diego (Pino Insegno), Buck (Massimo Giuliani)
regia:
Carlos Saldanha
titolo originale:
Ice Age: Dawn of the Dinosaurs
distribuzione:
Twentieth Century Fox
durata:
94'
produzione:
Blue Sky Studios
sceneggiatura:
Michael Berg, Mike Reiss, Peter Ackerman, Yoni Brenner
fotografia:
Character design, Mecha design
musiche:
John Powell