Ondacinema

recensione di Alessio Cossu
4.0/10

La trasposizione di un testo teatrale in opera cinematografica non sempre sortisce gli effetti sperati. Il rammarico per ciò che sarebbe potuto essere, e non è stato, è la sensazione con cui si esce dalla sala dopo aver assistito a "Educazione fisica", nato dall’adattamento teatrale de "La palestra". Sensazione in primis acuita dalla constatazione di quanti spunti possa fornire la tematica affrontata, al di là del prodotto cinematografico. È insomma un peccato che, a fronte dei tanti fatti di cronaca e dei frequenti dibattiti sui tutt’altro che rari episodi di violenza da parte di alunni e, ahimè, genitori nei confronti degli insegnanti, la montagna abbia partorito il classico topolino.

Nella palestra di un anonimo istituto comprensivo, i genitori di tre ragazzi delle scuole medie (Arsen, Christian e Giordano) vengono convocati dalla preside (Vittoria Mezzogiorno) per essere informati circa un grave atto di violenza nei confronti di una compagna di classe. I tre genitori, in un primo momento negano la possibilità che un evento simile abbia avuto come autori i rispettivi figli, accampando le più disparate (o disperate?) giustificazioni; successivamente, negare i fatti risulta impossibile e, sulla scorta dell’immancabile video del cellulare che testimonia quanto è accaduto, la preside dichiara di voler informare gli organi inquirenti. A quel punto, constatata l’indisponibilità della stessa ad accettare del denaro per mettere a tacere l’intera faccenda, i genitori si fanno ancora più minacciosi, tanto che la donna, preclusa ogni via di fuga, non trova di meglio che cercare scampo inerpicandosi sulla pertica! La tragica conseguenza del gesto mette in moto l’ultima parte (che potremmo chiamare terzo atto) del film: la discussione tra i genitori circa le modalità da seguire per affrontare nel modo migliore l’iter delle inevitabili indagini a loro carico.

A pesare negativamente sul film sono diversi aspetti. Innanzitutto la messa in scena poco incisiva, che priva la pellicola di un orizzonte estetico e interpretativo univoco e coerente: siamo di fronte a una farsa, a una provocazione intellettuale? A un’opera cinematografica che si sospinge nel territorio del grottesco e dell’assurdo di joneschiana memoria? O prima del finale il sipario si richiuderà davanti alla cinepresa come a suggerire che si voleva prendere spunto da una vicenda seria solo per riflettere sulle potenzialità mistificanti e affabulatorie del testo teatrale, anche quando cinematograficamente trasposto? Niente di tutto ciò. In realtà "Educazione fisica" è semplicemente un film che ha la velleità, ma non la necessaria qualità, per gettare una pietra nello stagno e apportare un contributo su un tema di scottante attualità lasciando un segno nella cinematografia sulla scuola. La sceneggiatura, escludendo completamente i ragazzi responsabili della violenza, è esclusivamente incentrata sulle parole dei genitori, impedendo una vera azione scenica, un'assimilazione visiva e non solo verbale dei fatti. L’interpretazione degli attori, con il solo Rubini veramente a suo agio nel ruolo e nell’atmosfera del film e un Claudio Santamaria decisamente da rivedere, mostra protagonisti inizialmente privi di caratterizzazione, in seguito talmente disinibiti e sboccati nel dialogo da risultare poco plausibili e, infine, seriosamente atteggiati in pose inequivocabilmente teatrali. Non tre modalità di recitare figlie di un arco evolutivo (o involutivo) coerente, bensì altrettante fasi di un canovaccio male assortito. Anche la gestione della macchina da presa è incerta, ora fissa, ora mossa, anzi tremula, senza una strategia visiva, senza un punto di vista in cui identificarsi. A stonare è anche l’ambientazione e la fotografia sciatta e incolore, che non comunica alcunchè. Una palestra che sa di palcoscenico teatrale, di copia e incolla.

Visto il film, si apprezza la distanza siderale rispetto a pellicole quali "Elephant" di Gus Van Sant, "La classe" di Laurent Cantet o "L’età acerba" di Andrè Techinè, ma anche a prodotti più che dignitosi del cinema nostrano, come "La scuola" di Riccardo Milani. E allora sorge spontanea la considerazione che per girare un buon film sulla scuola ci sia una condizione inderogabile: portare la macchina da presa dentro le classi, quando ci sono anche gli alunni.


20/03/2023

Cast e credits

cast:
Angela Finocchiaro, Raffaella Rea, Sergio Rubini, Claudio Santamaria, Giovanna Mezzogiorno


regia:
Stefano Cipani


titolo originale:
Educazione fisica


distribuzione:
01 Distribution


durata:
88'


produzione:
Paco CinematograficaAgresywna BandaRai Cinema


sceneggiatura:
Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo


fotografia:
Fabio Cianchetti


montaggio:
Jacopo Quadri


costumi:
Katia Dottori


musiche:
Mario Fanizzi


Trama
I genitori di tre alunni delle scuole medie vengono convocati in una palestra da una preside per informarli di un grave gesto di violenza compiuto dai loro figli. Nel corso della convocazione la tensione aumenta fino a sfociare nella tragedia.