Ondacinema

recensione di Alessio Cossu
7.0/10

Ferzan Özpetek riesce nell’intento di girare un film corale con ben diciotto attrici, con una sceneggiatura pressochè priva di sbavature che al contempo racconta con coerenza e ricchezza di sfaccettature il mondo al femminile, prendendo a pretesto le dinamiche relazionali e lavorative che si instaurano in una sartoria che risponde alle committenze cinematografiche. La dimensione metacinematografica, espressamente presente fin dall’inizio, visto che lo stesso regista compare in un prolungato totale iniziale nell’atto di distribuire e discutere i copioni con costumiste e sarte, è un ulteriore elemento di interesse, non tanto perché svela il backstage delle sartorie al servizio dell’industria cinematografica, quanto perché le rende il terreno ideale nel quale si appalesano non solo la sensibilità e il gusto, ma anche lo spirito di gruppo, la tenacia e la resilienza femminili. C’è da precisare che il giovane Özpetek, una volta giunto in Italia, fu tanto affascinato dalle sartorie romane, soprattutto la Torelli, da affiancare allo studio della Storia del Cinema la frequenza dell’Accademia del Costume e della Moda, e da iniziare un lungo rapporto d’amicizia con Piero Tosi.

Il regista di origine turca si muove dunque su un terreno a lui quanto mai congeniale. Il contesto fisico (la succitata sartoria) e quello temporale (il 1974) hanno tuttavia giusta ma non esclusiva rilevanza, giacchè luoghi e tempi costituiscono solo l’occasione narrativa, il cui tessuto si allarga poi verso la realtà e il vissuto familiare delle protagoniste, abbracciando tematiche dal sapore universale. Il titolo del film, "Diamanti", va inteso secondo un’accezione fortemente connotativa: si allude infatti non tanto a una pietra preziosa che può adornare chi la possiede, quanto alla resistenza e alla durevolezza dello spirito femminile. E l’assenza dell’articolo conferisce al termine universalità e impersonalità, tanto che nessuna delle donne del film è più preziosa delle altre: tutte concorrono all’elaborazione di un vestito, partendo da un bozzetto fornito da Bianca Vega (Vanessa Scalera), l'alternarsi ego di Milena Canonero la decana delle costumiste italiane, e da un regista (Stefano Accorsi) particolarmente esigenti e capricciosi; ma soprattutto, il reparto della sartoria è pronto ad aiutare Gabriella (Jasmine Trinca), che ha un presente difficile perché gravato dai fantasmi del passato, o la giovane Beatrice (Aurora Giovinazzo)  che cerca rifugio perché braccata dalla polizia, o Nicoletta (Milena Mancini), costretta a subire le angherie del marito Marco (Valerio Marchioni). Per dare rotondità a un film corale occorrono validi interpreti e una solida scrittura.

Ebbene è qui che il film stupisce, perchè ogni personaggio è delineato con caratteri propri e, quando non lo sia, dà un contributo perfettamente intonato alla coralità. Nessuna battuta fuori posto, anzi alcuni dialoghi si chiudono con affermazioni che esulano dal tenore metacinematografico per acquisire il sapore della massima: come quando Beatrice afferma che, dovendo un personaggio affrontare il padre, è bene che il suo abito venga equipaggiato in modo da frapporre una barriera fisica alle difficoltà della prova, oppure quando si dice che le donne da sole contano poco ma tutte insieme sono come un ingegnoso formicaio. Inoltre, le battute di Geppi Cucciari, perfettamente calata nella parte come le colleghe, risuonano con la consueta incisività. D’altronde, anche la gestione delle inquadrature coincide coerentemente con un punto di vista al femminile: tendenzialmente mobile, quasi a riprodurre la solerte iperattività delle donne, la macchina da presa si muove morbidamente tra di esse, tavolta vi gira attorno più e più volte, con un occhio scrutatore, indagatore. Femminile, appunto. Quanto ai ruoli maschili, alcuni di essi appaiono polemicamente e provocatoriamente ribaltati rispetto al rigido clichè uomo/donna, rendendo meno asfittico e prevedibile il quadro delle interazioni e interrogando gli spettatori e le loro certezze.

Diamanti è la miglior prova di Ferzan Özpetek degli ultimi anni. È un’opera che si rivolge al pubblico senza pretesa di didascalismo alcuno, con gentilezza e allusività, ironia profondità. Quella profondità che permette di cogliere il carattere o lo stato d’animo di un personaggio sulla base dell’abbigliamento che indossa. Ovviamente, dato il soggetto, tutto ciò che nel film ha a che fare coi costumi, con la scenografia e con la fotografia ha una precisione e una sontuosità che si potrebbe definire viscontiana. Quando le donne sono al lavoro indossano, tranne Alberta e Gabriella, un abbigliamento che le eguaglia le une alle altre, mentre quando lasciano l’atelier e scendono dai mezzi pubblici, sciolta quella che potremmo definire una vera e propria sorellanza, nella singola irripetibilità dei loro abiti si dirigono ciascuna, chi con una battuta, chi con fare civettuolo, chi con espressione più meditabonda, verso la propria quotidianità familiare.


29/12/2024

Cast e credits

cast:
Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Stefano Accorsi, Luca Barbarossa, Sara Bosi, Loredana Cannata, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, Milena Mancini, Vinicio Marchioni, Paola Minaccioni, Edoardo Purgatori, Carmine Recano, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Carla Signoris, Kasia Smutniak, Mara Venier, Giselda Volodi, Milena Vukotic, Valerio Morigi, Dario Samac, Edoardo Stefanelli, Erik Tonelli, Ferzan Özpetek


regia:
Ferzan Özpetek


titolo originale:
Diamanti


distribuzione:
Vision Distribution


durata:
135'


produzione:
GreenBoo Production, Faros Film, Vision Distribution, Ministero della Cultura


sceneggiatura:
Elisa Casseri, Carlotta Corradi, Ferzan Özpetek


fotografia:
Gian Filippo Corticelli


scenografie:
Deniz Göktürk Kobanbay


montaggio:
Pietro Morana


costumi:
Stefano Ciammitti


musiche:
Giuliano Taviani, Carmelo Travia


Trama
Roma, 1974. Nell'affermata sartoria Canova, durante la realizzazione dei costumi per un film ambientato nel 700, si intrecciano le storie private e collettive delle lavoratrici. 
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