Era il 1996 quando Tupac Shakur, uno dei più noti e influenti artisti hip hop, veniva freddato da quattro colpi di pistola al volante della sua Sedan nel centro di Las Vegas. Un anno dopo lo storico rivale di Tupac, il rapper The Notorious B.I.G. (al secolo Christopher Wallace), moriva in circostanze analoghe a Los Angeles. I casi sono tuttora ufficialmente insoluti. A questi fatti si allaccia "City of Lies", nuovo poliziesco firmato Brad Furman, un regista che ama trasporre la cronaca sul grande schermo in maniera a volte più efficace ("The Infiltrator"), a volte meno ("Runner, Runner").
Il soggetto di "City of Lies" deriva in gran parte dal libro-inchiesta "LAbyrinth" scritto dal cronista Randall Sullivan, sul quale è basato il personaggio immaginario di Darius Jackson (Forest Whitaker). Vent’anni dopo gli omicidi di Tupac e Biggie, Jackson contatta l’ex detective della polizia di LA che era stato incaricato di risolvere il caso, Russell Poole (Johnny Depp), con lo scopo di convincerlo ad aprire nuove indagini. L’antipatia reciproca non fa saltare il sodalizio, e l’inedito duo si getta spavaldo in un dedalo di menzogne e corruttela. Il piano narrativo, biforcato in due piani temporali che avanzano paralleli, viene ulteriormente spezzettato da verbose digressioni in cui emerge l’aspetto militante della regia di Furman. L’intento cronachistico (e pedagogico?) non si integra però in maniera armonica nella sceneggiatura ingarbugliata e frammentaria che tiene il racconto costantemente sotto ritmo. Fiacca anche l’intesa fra i protagonisti, elemento trainante dei buddy action anni ’80 a cui il film - pur debolmente - ammicca; i due personaggi, caratterizzati in maniera sommaria, annaspano rabbiosi in un cosmo urbano avverso, deprimendosi a vicenda e lasciando pochi sottili spiragli alla sorpresa e all’ironia. Se Whitaker pur non brillando porta a termine una prova dignitosa, Depp pare invece aver perso lo smalto dei giorni migliori, risultando tetro e confuso anche più del suo personaggio: la rissa etilica avvenuta durante le riprese con Greg Brooks, ex location manager, ci restituisce l’immagine di un talento che in questo periodo offre molta sregolatezza e poco genio.
Cosa resterà di queste due ore? Il coinvolgimento del dipartimento di polizia di Los Angeles (caso Rampart) brucia ancora nell’opinione pubblica come uno degli scandali più vergognosi della storia recente americana. Per chi non fosse americano o non fosse un patito di cronaca a stelle e strisce, il rischio è di trovarsi di fronte a un poliziesco caotico, sorretto a fatica da un intreccio tirato da più parti come una fune sfilacciata: sospeso tra biopic, giallo, thriller e ricostruzione storica, "City of Lies" vorrebbe raccontare un labirinto di menzogne istituzionalizzate, ma il racconto stesso diventa un labirinto in cui Depp e Whitaker vagolano perplessi in cerca di un colpevole. L’unico che ci sentiamo di indicare è lo sceneggiatore.
cast:
Johnny Depp, Forest Whitaker, Rockmond Dunbar, Neil Brown, Jr., Xander Berkeley, Shea Whigham, Wynn Everett, Toby Huss, Louis Herthum, Shamier Anderson, Amin Joseph, Laurence Mason, Dayton Callie, Melanie Benz, Michael Paré, Josh Hardwick, Christian George
regia:
Brad Furman
titolo originale:
City of Lies
distribuzione:
Notorious Pictures
durata:
112'
produzione:
Good Films, Romulus Entertainment
sceneggiatura:
Christian Contreras
fotografia:
Monika Lenczewska
scenografie:
Clay A. Griffith
montaggio:
Leo Trombetta
costumi:
Denise Wingate
musiche:
Chris Hajian