Nel primo episodio di "Cars" la narrazione era quasi totalmente inglobata in un unico paesaggio, Radiator Springs, sulla Route 66. La concentrazione in questo unico luogo faceva emergere una componente fondamentale del film, estesa in tutto il suo percorso: la fissità spazio-temporale donava un tono elegiaco, uno sguardo che sfumava nei tempi che furono, uno sguardo alla frontiera fordiana, un altro ai valori alla Frank Capra. Uno spazio ispezionato a dovere, in ogni suo metro di cemento: l'anima del personaggio valeva molto più delle sue azioni.
In questo "Cars 2" i motori narrativi sono radicalmente cambiati: non è un caso che Radiator Springs appare soltanto dopo l'incipit e nel finale del film. Dapprima emanando un'atmosfera riconoscibilissima, già pregustata nel primo "Cars" e infine con un'ultima (e tra l'altro sospesa) corsa d'auto.
Stavolta, quindi il discorso non è incentrato sul mito della frontiera, sul piacere semi-nascosto dei valori della provincia americana, sospesa tra vecchie tradizioni e il nuovo che avanza.
I luoghi si moltiplicano all'infinito, fino a spaziare su scala internazionale.
Ad accompagnare la star Saetta McQueen in giro per il mondo sono i suoi amici di sempre, capeggiati da Cricchetto, a tutti gli effetti co-protagonista del film.
Si visita il Giappone, tra nuovi grattacieli luminosi e vecchi teatri kabuki, Parigi, tra una romanticheria lungo la Senna e artisti di strada, l'Italia, dove una calorosa combriccola inscena una festa paesana nell'immaginaria cittadina di Porto Corsa (ma l'omaggio al nostro Belpaese non finisce qui: una delle auto protagoniste è la Ferrari tricolore Francesco Bernoulli), Londra, al servizio segreto di Sua Maestà.
La storia di "Cars 2" si poggia su doppio binario: da una parte le consuete corse automobilistiche, dall'altra una spy story che vede coinvolto Cricchetto, oltre a due new entry, Finn McMissile e Holley Shiftwell. Sono le roboanti gare che fanno da filo conduttore o questo omaggio spionistico (si va da 007 in giù) prende il sopravvento gettando una nuova benzina nei serbatoi Pixar?
Le due storie si intersecano, ma mentre le avventure di McQueen seguono un andazzo più o meno risaputo, quelle del suo amico Carl Attrezzi rappresentano la vera novità di questo episodio, sebbene nel genere spionistico la casa di produzione abbia fatto di meglio con "Gli incredibili": qui l'azione e il divertimento sono pensati prevalentemente per un pubblico di bambini, alle prese con personaggi che hanno già imparato a conoscere e a cui sono affezionati già in partenza.
Destinata agli adulti, invece, una delle morali della favola: i combustibili ecologici come linfa per combattere l'inquinamento e che permettono comunque di far sfrecciare le auto a tutta velocità.
In questo caso le vincenti ricette Pixar sono le solite: azione, sketch divertenti, citazionismo, morale finale (qui c'è l'amicizia virile che supera tutte le barriere), conditi da una animazione computerizzata che raggiunge di volta in volta nuove vette di perfezione. Lo spasso è assicurato, ma non tutti i conti tornano: dove sono finite le invenzioni e la poesia dei tempi migliori?
Indubbiamente "Cars 2" è uno dei prodotti meno ambiziosi della Pixar, una macchina infallibile per il merchandising, una miniera d'oro per una volta destinata ad un pubblico di figli più che di genitori. Nulla di male: impensabile immaginare una sequela infallibile di perle annuali da parte di una casa di produzione che ci ha abituato benissimo. Una piacevole vacanza in compagnia di fidati amici, in attesa del prossimo capolavoro.
regia:
Brad Lewis, John Lasseter
titolo originale:
Cars 2
distribuzione:
Buena Vista Distribution
durata:
113'
produzione:
Walt Disney Pictures, Pixar Animation Studios
sceneggiatura:
Ben Queen
fotografia:
Sharon Calahan
montaggio:
Stephen Schaffer
musiche:
Michael Giacchino