Un omicidio non è certo un problema per chi ritiene di essere al di sopra della legge, ma sequestri di persona, stupri e dissacrazione di cadaveri forse cominciano ad essere un po' troppo.
Quello che emerge al di sopra del rumore di fondo è l'incredibile mancanza di riferimenti morali, se chi detiene il potere e dovrebbe garantire l'ordine decide di delinquere, certo di non essere mai ostacolato, chi potrà mai fermarlo? Chi controlla il controllore?
Una donnina minuta che viaggia con un fucile in una valigia può mai essere il supremo giudice di atti di tale folle inutilità, da indurre lo spettatore a domandarsi quale può mai essere la fonte di soddisfazione di un impotente con troppo potere?
Ovvio che raccontare le crepe di un crollo anni dopo che questo è avvenuto almeno dà un senso al tutto, anche se la rappresentazione via via più intricata e sempre meno credibile lascia presagire un certo gusto nel raccontare dopo che la bufera ha spazzato via i meandri corrotti di un potere agli sgoccioli.
Balabanov procede con mano sicura e lo spettatore non può fare altro che seguirlo, dal momento che quello che viene rappresentato ha bisogno di una spiegazione, peccato che il regista si diverta a mostrare per gradi e lasciare poi a chi guarda il duro compito di motivare quello che ha visto.
cast:
Agniya Kuznetsova, Yuri Stepanov, Leonid Gromov, Alexey Serebryakov
regia:
Aleksei Balabanov
titolo originale:
Gruz 200
distribuzione:
Archibald Enterprise Film
durata:
89'
sceneggiatura:
Aleksei Balabanov
fotografia:
Aleksandr Simonov