Ondacinema

6.0/10

Il film si apre con immagini dai colori sgargianti, ritraenti i partecipanti ad un comizio politico: si sente la voce di Berlinguer che arringa le folle mentre la macchina da presa indugia sui visi dei singoli individui. Queste sequenze vengono alternate ad altre che riprendono dall'alto l'immensa folla da cui si ergono le sventolanti bandiere rosse del partito. Dopo pochi minuti altre immagini (sia a colori che in bianco e nero) vengono inserite: si tratta di Berlinguer che parla nella Camera dei deputati e nelle piazze, ripreso tramite primi e primissimi piani stretti sul suo viso o che, al contrario, lo inquadrano da lontano con campi lunghi finalizzati a inserire il suo corpo e la sua figura in rappresentazioni corali accanto ad altri politici e a bandiere del suo partito.
Dopo pochi minuti viene inserita la sequenza, ormai tristemente famosa, che lo ritrae mentre si sente male durante quello che sarà il suo ultimo comizio. In seguito, il resto del lungometraggio è interamente dedicato alle immagini del suo funerale, inframmezzate a stralci di filmati relativi alle vicende più significative della sua esistenza.

La grammatica visiva dei minuti iniziali si ripete identica per tutto il resto nel film, garantendo omogeneità formale ai diversi materiali di cui è composto il lungometraggio: le sequenze relative alle esequie pubbliche si alternano fra riprese dall'altro volte a mostrare la folla, inquadrature composte da piani ravvicinati di singole persone mentre rilasciano brevi dichiarazioni e piccole sequenze in cui la macchina da presa segue la bara e si muove fra i partecipanti. Gli stralci del funerale vengono intervallati a brevi filmati relativi alla vita di Berlinguer: frammenti di interviste in cui il segretario del PCI parla della ricostruzione del partito successivo alla liberazione, dichiarazioni rilasciate alla televisione in cui si esprime in difesa della legge sul divorzio, oltre al famosissimo incontro con Roberto Benigni.

"Arrivederci Berlinguer!" è stato realizzato rimontando materiali preesistenti e provenienti da due fonti: i filmati dell'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e un documentario riguardante i funerali del politico sardo co-realizzato da vari registi italiani per Unitelefilm. La cosa interessante che contraddistingue questo lungometraggio e che, al contempo, ne delimita le ambizioni e il portato, è la finalità: non vuole risemantizzare questi filmati già esistenti (pratica comune nei film non finzionali contemporanei) rimontandoli e sovrapponendo ad essi uno sguardo o una voce differente che ne modifichi il senso ma, al contrario, vuole preservarne il significato originario al fine di conservare la memoria storica di Berlinguer e di ciò che questo importante personaggio politico ha rappresentato per la storia italiana. Questo concetto permette di spiegare le caratteristiche del comparto audio: non esiste una voce extra diegetica che commenti le immagini (per sottolinearle, spiegarle o sovrapporsi ad esse dandone una nuova chiave di lettura) e le uniche parole che si sentono derivano dalle stesse immagini (i discorsi di Berlinguer e le brevi dichiarazioni degli intervistati). Inoltre, il ruolo di commento e di raccordo fra le sequenze filmiche è affidato alla colonna sonora, anch'essa poco presente e non invasiva, realizzata da Massimo Zamboni, chitarrista storico dei CCCP - CSI.

Dunque, il lato interessante del documentario sta in ciò che non dice direttamente ma che chiama a sé stesso, che attira con la sua presenza: il controcampo del presente e le differenze abissali fra l'oggi e il 1984, anno della scomparsa di Berlinguer. I registi Michele Mellara e Alessandro Rossi ci descrivono la società di quarant'anni fa sottolineando in particolare la grande partecipazione politica da parte delle masse, composte da un'incredibile varietà di classi sociali e di individui, tuttavia uniti nella condivisione di un progetto politico e di un'utopia sociale, oltre che nell'identificazione nella figura di un leader, rispettato ed amato da tutta la società nella sua trasversalità.

La differenza radicale, la completa alterità di queste immagini, rimontate con un'attenzione quasi filologica alla loro conservazione, rispetto all'oggi, è il nucleo di interesse di questo lungometraggio, che in realtà si pone non tanto come un film ma come un monumento, come monstrum, cioè come fenomeno con caratteristiche tanto eccezionali da esibirsi come alterità radicale, che nel suo essere oggi proiettato nelle sale e visto si dimostra totalmente diverso rispetto al presente e ci illustra implacabile cosa è andato perso della cosa pubblica e del vivere insieme.


27/06/2024

Cast e credits

regia:
Alessandro Rossi, Michele Mellara


distribuzione:
Wanted


durata:
50'


Trama

Enrico Berlinguer, segretario del Partito Comunista Italiano, muore a Padova nel 1984. Il film racconta i funerali del politico avvenuti a Roma, inframmezzati da materiali d'archivio relativi alle vicende della sua vita.