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Goblin, Giorgio Gaslini - Profondo rosso
La colonna sonora di "Profondo rosso" vede l'exploit di un misconosciuto gruppo di rock progressivo italiano denominato Goblin e capitanato essenzialmente da tre personalità importanti: Claudio Simonetti (legato poi indissolubilmente a Dario Argento), Massimo Morante e Fabio Pignatelli. Il disco resta nella top ten italiana per un anno, ma il successo è planetario - basti pensare che diventa un cult persino in Giappone.

Ciò che è meno noto, invece, è che i Goblin firmano soltanto tre brani dell'album, benché possano essere considerati tre punti di riferimento assoluto ("Profondo rosso", "Death Dies" e "Mad Puppet"), mentre le altre quattro composizioni sono di Giorgio Gaslini e vengono rielaborate/interpretate dal gruppo. Il famoso jazzista italiano, autore tra l'altro della colonna sonora de "La notte" di Michelangelo Antonioni, aveva già collaborato con Dario Argento per "Le cinque giornate" e "La porta sul buio", e nonostante abbia composto la maggior parte delle melodie di "Profondo rosso" e suoni egli stesso tutte le parti di piano presenti nella pellicola, si ritrova, in un certo senso, estromesso dal lavoro in questione. Il pianista aveva concordato col regista un mese di tempo per la realizzazione delle musiche, ma a causa di problematiche tecniche che ritardano il completamento del doppiaggio del film, a Gaslini restano soltanto venti giorni a disposizione. Nel frattempo, la voglia di utilizzare qualcosa di più "attuale" (Argento voleva del rock già in "4 mosche di velluto grigio", ma non fu possibile assecondare questo suo desiderio per motivi di produzione) porta a una vera e propria sostituzione coi Goblin per terminare l'opera.
Bisogna, infine, annotare che per ciò che concerne la scelta di Simonetti & C. sono determinanti anche apporto e consigli di Daria Nicolodi, protagonista femminile del film, con la quale, proprio a partire da "Profondo rosso", Argento instaura un lungo sodalizio sentimentale e artistico.

Il tema principale che va a connotare praticamente tutti i celebri piani sequenza del film è un loop ante-litteram, un giro di note ripetuto a oltranza sul quale si inseriscono via via i vari strumenti; dal basso al sintetizzatore e dall'organo alla batteria. Un brano ipnotico e inquietante. Anche se la struttura della pellicola non è circolare, la vicenda ruota attorno a un episodio che si può considerare ricorrente in quanto si cerca di ricostruirlo con gli elementi a propria disposizione. Ed è così che la composizione dei Goblin diventa una sintesi perfetta di quello che è anche il tema del film, con gli indizi che s'innestano poco a poco nella storia per ricostruire l'evento drammatico.
Questo gioco di incastri è palesato dai titoli di testa (scritte bianche su sfondo nero), sostenuti proprio da "Profondo rosso", il cui fluire, improvvisamente, s'interrompe per lasciare spazio a una nenia infantile - "School At Night" - e alle prime immagini, per poi riprendere a diffondersi appena ricominciano i titoli.

"Mad Puppet" è un'altra traccia dall'incedere quasi narcotico, con giri di note che si ripetono e i bassi a puntellare il tutto. È il tema che accompagna le ricerche nella villa e nella scuola, ideale nel suo dispiegarsi - anche sinuoso - per l'esplorazione delle misteriose stanze e degli angoli più reconditi. A fargli da contraltare troviamo "Deep Shadows", con le sue nevrotiche esplosioni di synth che enfatizzano il ritorno alla villa di Marc e il pericolo incombente che lo minaccia.
"Death Dies" è un brano dall'intenso sapore jazz ed è anch'esso connotato da un andamento che si può definire nervoso; del resto si tratta del tema che affianca gli efferati gesti dell'omicida e che comunque avverte della sua presenza.
"Wild Session" imprime un'atmosfera lugubre e surreale con il vento che ulula e il distante richiamo spettrale di una voce che sembra quella di un bambino. Un simile brano non può che fare da preludio all'omicidio di Amanda Righetti, autrice del libro che contiene un indizio chiave del film: la fotografia della "villa del bambino urlante".

Ciò che resta del disco sono il delicato e arioso "Gianna", che si adatta perfettamente alle apparizioni e al personaggio interpretato da Daria Nicolodi, e "School At Night" (in versione strumentale) che è la terrificante nenia in grado di scatenare la furia omicida.

N.B. Nel 2005 l'album viene rieditato per il trentennale in versione rimasterizzata ed estesa e contiene in totale 28 tracce, tra le quali, ovviamente, anche "School At Night" cantata.
Profondo rosso
Tracklist
1. Profondo rosso
2. Death Dies
3. Mad Puppet
4. Wild Session
5. Deep Shadows
6. School At Night
7. Gianna
Scheda del film
Profondo rosso
Recensione

Profondo rosso

di Dario Argento

Insieme a "Suspiria" il film più celebre e amato di Dario Argento. Un cult che ha terrorizzato generazioni di spettatori in tutto il mondo