Sei anni di Rinascimento Marvel al cinema, e finalmente eccoci al momento della verità. "The Avengers" è il film che ha condizionato ogni passo fatto finora dai Marvel Studios e riacceso le speranze del pubblico verso i cinecomic, realizzando quello che fino a poco tempo fa sembrava solo un sogno per aficionados febbricitanti: riunire sul grande schermo "gli eroi più potenti della Terra", come avrebbero detto Stan Lee e Jack Kirby, che quasi cinquant'anni fa crearono il supergruppo capitanato dalla trinità Capitan America - Thor - Iron Man.
Il plot fa convergere linee narrative chiuse provvisoriamente dai precedenti Marvel Movies: Loki, il malvagio fratellastro di Thor, arriva sulla Terra e riesce a impossessarsi del Tesseract, il potentissimo cubo cosmico che avevamo già conosciuto in "Captain America - Il Primo Vendicatore". La posta in gioco è altissima: con il cubo, Loki aprirebbe un passaggio all'armata dei Chitauri, una razza aliena decisa a occupare il pianeta. Ma la resistenza è già pronta: Nick Fury, comandante della super agenzia di spionaggio e difesa SHIELD, ha radunato una squadra pronta a far fronte al pericolo. Oltre a Cap e al Dio del Tuono, scaldano i motori anche Iron Man, Vedova Nera, Occhio di Falco e Hulk. Sette teste calde, sette esseri pericolosissimi da cui dipende il destino dell'umanità.
"The Avengers" mette un punto fermo sulle fattezze del mondo di finzione che Marvel sta costruendo. Al di là delle contingenze di genere che ogni personaggio si porta con sé (l'avventura pura di Capitan America, l'epos mitologico di Thor, l'action spionistico di Iron Man), l'Universo Marvel cinematografico è un luogo coerente di realtà semplificata, ramificatissimo e intrecciato, esattamente come il suo genitore di carta e inchiostro. Come questo, però, è ancora scettico sulle sue potenzialità di caricatura politico-sociale che nei comics ha avuto modo di deflagrare meravigliosamente negli "Ultimates" di Mark Millar e Bryan Hitch, lettura propedeutica e parzialmente fondativa per i film di casa Marvel. Ad ogni modo, tutto ciò non va assolutamente a danneggiare il divertimento viscerale che le avventure di questi dei in spandex ci sanno regalare. Edizione italiana permettendo.
A conti fatti, ed è sorprendente, questo è soprattutto un film di Joss Whedon. Sua è la capacità di gestire con saggezza aspettative del pubblico e necessità di una storia fortemente corale. Suo è il registro equilibrato, che sfuma le ipertrofie muscolari e intellettuali in toni da commedia, dove Downey Jr la fa da leone (ma attenzione a non sottovalutare il resto della squadra). Suoi i tocchi più drammatici, che danno spessore a personaggi in passato sacrificati o appesantiti, in particolare Vedova Nera (Scarlett Johansson) e Bruce Banner-Hulk (Mark Ruffalo), entrambi destinati a diventare beniamini del pubblico. Suo l'occhio per le sequenze d'azione, fluide e maestose, attente alla leggibilità e alla composizione. Frutto della gavetta come showrunner televisivo (suoi "Buffy," il cult "Firefly" e più di recente "Dollhouse"), ma anche della profonda conoscenza del medium fumetto e del materiale originale, viste le collaborazioni come sceneggiatore, Marvel Comics inclusa.
L'oculatissima scelta dei Marvel Studios ha decisamente pagato: "The Avengers" è un blockbuster divertente e brioso, che nel solco dell'estetica consolidata da "Iron Man" in poi e dei topoi dell'action-adventure, riesce a ritagliarsi notevoli spazi di autonomia, se non di vera e propria novità. Oltre, dulcis in fundo, ad alzare la barra di "coolness" per tutta la nuova ondata di cinecomic che si affaccia dietro l'angolo.
cast:
Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Jeremy Renner, Tom Hiddleston, Clark Gregg, Cobie Smulders, Stellan Skarsgård, Samuel L. Jackson, Gwyneth Paltrow
regia:
Joss Whedon
titolo originale:
The Avengers
distribuzione:
The Walt Disney Company Italia
durata:
142'
produzione:
Marvel Studios, Paramount Pictures
sceneggiatura:
Joss Whedon
fotografia:
Seamus McGarvey
scenografie:
James Chinlund
montaggio:
Jeffrey Ford, Lisa Lassek
costumi:
Alexandra Byrne
musiche:
Alan Silvestri