Ondacinema

recensione di Alberto Mazzoni
5.5/10

Premessa: John Wick è in debito con un camorrista (Riccardo Scamarcio) che gli chiede in cambio una missione a Roma...
Il primo "John Wick" era stato proprio una bella sorpresa. Un film d'azione come non se ne vedevano da tempo, teso fisico e ben coreografato. Pugni tattiche macchine pistole. E con protagonista il buon vecchio Keanu, per il pubblico maschile un amico da decenni (dico solo: prima di Neo, Utah) che fa piacere vedere così in forma.

Oltre a scene d'azione notevoli c'era come cornice una simpatica ambientazione in cui gli assassini hanno una società parallela con i loro servizi, la loro moneta locale, le loro zone franche. Il problema principale del secondo episodio è che la cornice si mangia il quadro. Molta più attenzione è dedicata alle (nuove) regole del mondo degli assassini che allo sviluppo di nuove scene d'azione. Ed è un peccato perché queste regole sullo sfondo funzionavano benissimo, ma messe in primo piano scricchiolano assai o, peggio, rischiano di risultare ridicole. Invece di essere una piccola setta che si incastra in qualche modo nel nostro mondo reale, adesso gli assassini sembrano i veri detentori del potere in un mondo parallelo. E' meno divertente.

Di questo aspetto si salva giusto Franco Nero come direttore dell'albergo per assassini romano, a cui spetta la battuta migliore del film. Ad onor del vero una scena interessante, per quanto "classica", è riservata pure a Claudia Gerini. Totalmente sconnesso, al confronto, il ruolo di Morfeo/Ghost Dog/Re degli straccioni di Lawrence Fishburne, che pare veramente messo lì solo per strizzare l'occhio agli anni di "Matrix". Per tacer del veramente ridicolo personaggio interpretato da Ruby Rose.

Le scene d'azione rimangono valide - la mano dell'artigiano esperto si vede nei campi lunghi, nei movimenti chiari e nei tempi orchestrati bene. La tensione è alta anche se ci sono dei gesti un pò ripetitivi ("tengo lui fermo, sparo all'altro poi sparo a lui"). Spiccano veramente solo le scene in cui Keanu affronta il poliedrico Common - in quel caso la coreografia dello scontro non è fredda ma rappresenta bene la dinamica tra i due personaggi, negli attacchi, nelle pause, nella ferocia. E' vero che si sfiora in più momenti una invulnerabilità da action hero anni '90, ma con sufficiente eleganza che la cosa di per sè non avrebbe costituito un problema.

Il problema principale sta nell'ambientazione. C'è poco da fare, la foto dell'anno della World Press pare proprio presa da John Wick. John Wick, ovvio, non si fermerebbe mai a esultare su un cadavere, ma starebbe già correndo (o ricaricando). Ma lo stile del vestito e dello scenario sono proprio quelli. Invece in John Wick 2 la scelta di Roma come ambientazione esotica è paradigmatica di una svolta barocca nello stile, negli scenari e conseguentemente nella fotografia. La scena del concerto purtroppo echeggia la famosa sequenza iniziale del primo "XXX" (ma senza Rammstein), la sequenza finale nel labirinto specchiato non conduce a nessuna soluzione veramente interessante ma solo a una confusione visuale che contraddice le premesse vincenti del primo film.

Ultima nota. Il product placement è insopportabile in tutti i film e di qualsiasi prodotto si stia parlando (ultimi della serie, gli assurdi cereali nel bel "Logan"). Il product placement delle armi è doppiamente insopportabile. Nel primo film non sapevo di che marca fossero le armi e mi sono divertito lo stesso.


18/03/2017

Cast e credits

cast:
Keanu Reeves, Riccardo Scamarcio, Laurence Fishburne, Claudia Gerini, Common


regia:
Chad Stahelski


titolo originale:
John Wick 2


distribuzione:
Eagle Pictures


durata:
122'


produzione:
Lionsgate


sceneggiatura:
Derek Kolstad


fotografia:
Dan Laustsen


montaggio:
Evan Schiff


musiche:
Tyler Bates


Trama
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