Ondacinema

recensione di Vincenzo Chieppa
4.0/10

Il road rage come sottogenere in qualche modo già codificato, un ibrido tra il road movie e il drama (o il thriller, a seconda dell’intensità della violenza messa in campo), avrà con questo "Il giorno sbagliato" un film cardine, (molto) croce e (poco) delizia, un’esplorazione delle (limitate?) possibilità che queste storie possono avere nel costruire opere dotate di un minimo di appeal, che vada oltre quello meramente narrativo (per il quale basta davvero poco).

La storia della giovane madre (Caren Pistorius), provata da una causa di divorzio con il padre di suo figlio, che si trova a dover fronteggiare un pazzo e vendicativo Russell Crowe per un diverbio ad un semaforo, potrebbe essere davvero una storia di ordinaria quotidianità, nelle metropoli e nelle città in cui dominano frustrazione e rabbia repressa ("potrebbe capitare anche a te" recita la tag-line sulla locandina italiana). Quello della road rage, la rabbia che scaturisce tra gli utenti del traffico cittadino, è del resto un fenomeno in ascesa, introdotto nel film con l’abusato espediente delle frasi di notiziario che passano rapidamente sui titoli di testa, a presentare quella che sarà la questione di fondo su cui si destreggerà l’intreccio.

In mezzo c’è poi l’istinto materno e la volontà di difendere il sangue del proprio sangue dalla minaccia esterna (altro elemento ricorrente negli script degli action movie). E una storia di femminicidio che costituisce un ulteriore aggancio alla quotidianità criminale delle nostre cronache, messa in scena in un prologo che, a conti fatti, resta la sequenza più efficace dell’intera pellicola: per lo stile capace di trasmettere tutta la tragicità del momento, per l’utilizzo efficace del fuori campo e per l’interpretazione di un Russell Crowe ormai inesorabilmente pingue, imbolsito e imbruttito, ma ancora straordinariamente espressivo.

Tutto il resto dell’operazione è invece decisamente poco convincente. L’onestà delle intenzioni, quelle di descrivere una società sempre più polarizzata, nervosa e schizofrenica, si scontra con l’ineluttabile piattezza dei personaggi e con un finale che rischia di cadere nel ridicolo pur di fornire a tutti i costi una morale edificante. Ma il film non funziona nemmeno sotto il profilo narrativo, quello che avrebbe dovuto dominare e a cui il regista, il poco noto Derrick Borte, sceglie di votarsi abdicando a una connotazione più psicologica dell’intreccio. La sceneggiatura è infatti intrisa di banalità (dal finestrino che non si alza, alla polizia che arriva sempre in ritardo tutte le volte che dovrebbe intervenire – per non parlare dell’occultamento del tablet) e adotta tutta una serie di stucchevoli riempitivi che cercano di stiracchiare la durata fino ai canonici novanta minuti (il pieno di benzina, i siparietti familiari).

La dilatazione del tempo filmico rispetto al tempo diegetico è un meccanismo notoriamente volto a creare e far montare la suspense. Che in quest’opera è onnipresente e tutto sommato ricreata in modo efficace, beninteso, ma ricorrendo a situazioni ed espedienti, per l’appunto, scolastici e banali. Il modello ambito ed evidentissimo è quello di "Duel", che ha tuttavia ben altro spessore. Oltre al film di Spielberg si mescolano palesi richiami ad un’opera fondamentale per queste latitudini come "Un giorno di ordinaria follia", che Borte vorrebbe quasi ricalcare, almeno nei temi e in certe situazioni, riuscendo a tener testa al predecessore (per tutti gli altri aspetti, inarrivabile) soltanto sotto il profilo dell’efficacia scenica del protagonista.

Insomma, "Il giorno sbagliato" fonde la suggestione di Michael Douglas bloccato in coda nelle highways urbane, prima della definitiva uscita di senno, con il thriller on-the-road di "Duel" (anche se in questo caso la minaccia ha un volto ben preciso), ma con risultati per nulla paragonabili, né all’uno né all’altro. Ed è doveroso, tra l’altro, ricordare come "Duel" fosse nato come film per la televisione e fosse in seguito approdato nei cinema sull’onda del successo registrato sul piccolo schermo. Al contrario, "Il giorno sbagliato" avrebbe probabilmente avuto tutte le carte in regola per un’onesta distribuzione in DTV (anche se sconta un budget importante) e invece, nel difficile contesto delle sale cinematografiche ai tempi del Covid, è finito per diventare una disperata ancora di salvataggio per gli esercenti, a fronte di film che invece avrebbero meritato di essere gustati in sala e che vengono rilasciati direttamente sulle piattaforme di streaming. Se ancora non fosse chiaro il triste scenario che si prospetta all’orizzonte per il grande schermo.


07/10/2020

Cast e credits

cast:
Russell Crowe, Caren Pistorius, Gabriel Bateman, Jimmi Simpson, Austin P. McKenzie


regia:
Derrick Borte


titolo originale:
Unhinged


distribuzione:
Leone Film Group, 01 Distribution


durata:
90'


produzione:
Burek Films, Solstice Studios


sceneggiatura:
Carl Ellsworth


fotografia:
Brendan Galvin


scenografie:
Freddy Waff


montaggio:
Michael McCusker, Steve Mirkovich, Tim Mirkovich


costumi:
Denise Wingate


musiche:
David Buckley


Trama
Una giovane donna si trova a difendere se stessa, suo figlio e la sua famiglia da un uomo con cui ha avuto un diverbio ad un semaforo, rivelatosi un pazzo criminale…