Ondacinema

recensione di Carlo Cerofolini
5.5/10
Sull'invadenza delle immagini e i condizionamenti causate da esse sulle nostre vite Wenders profetizzò non poco in tempi in cui le conseguenze di tale fenomeno non erano ancora così evidenti. Al di là delle speculazione filosofiche presenti nei suoi film a rendere tangibile il discorso era soprattutto il rovesciamento di ruolo tra osservatore e osservato, con la costante presenza di televisori accessi senza alcuna ragione a segnalare l'assurgere del mezzo e quindi di suoi contenuti a un ruolo autonomo e predominante rispetto agli usuali fruitori. Sulla scia del regista tedesco i cineasti del nuovo millennio hanno continuato a percorre la medesima strada considerando le immagini sotto il profilo ontologico e con un punto di vista che seppur riabilitato dell'antichità centralità è stato comunque sopraffatto dalla difficile decifrazione delle rappresentazioni che si è trovato davanti. Da qui il moltiplicarsi di storie in cui la vista diventa sempre più difettosa, afflitta da problemi di natura patologica o, appunto, ingannata dall'ambiguità della materia sottoposta al vaglio. Seppur con significati meno ambiziosi "Chiudi gli occhi - All I See Is You" si inserisce di diritto nel dibattito, raccontando di Gina (Blake Lively), che dopo aver perso la vista nell'incidente in cui sono morti i genitori ha la possibilità di riacquistarla grazie a una miracolosa operazione. Lungi dall'essere il viatico per la felicità, anche in questo frangente il campo visivo diventa il ricettacolo di tutti i mali: non solo per la difficoltà della ragazza di riconoscere le fattezze di un mondo al quale non è più abituata, ma in particolare per la reazione di Jake, avvezzo ad avere il controllo della situazione per il fatto di occuparsi in tutto e per tutto della moglie e perciò scontento della ritrovata indipendenza di Gina.

Trattandosi di un thriller "Chiudi gli occhi - All I See Is You" punta a sgretolare le certezze della protagonista attraverso i sospetti sulle reali intenzioni del consorte, ma mentre ci si aspetta di ritrovarsi in un contesto simile a quello di "A letto con il nemico" - con la donna costretta a convivere con il proprio carnefice e impegnata al contempo ad architettare un piano per potersene liberare - il proposito del regista è invece un altro: nella volontà di ingarbugliare le acque, Marc Forster alimenta l'ipotesi che la dissoluzione del nucleo famigliare non derivi (solo) dall'intento persecutorio operato da Jack nei confronti di Gina, ma che la disaffezione della coppia sia il frutto di una vera e propria crisi esistenziale: più la scoperta di un'altra se stessa da parte di Gina che il tentativo - dell'altro - di impedire le conseguenze di questa trasformazione. A suo agio con i fantasmi della mente ("Stay - Nel labirinto della mente" ma anche "Vero come la finzione") Forster assegna alle percezioni - più che alle azioni - della protagonista il compito di portare avanti la narrazione che, così facendo, diventa piuttosto un collage di momenti diversi, ognuno dei quali scandito dall'esplosione di suoni, colori e composizioni, messi sullo schermo per " far entrare" lo spettatore nella testa della protagonista.

Soggettive cariche di enfasi si alternano a inserti in cui a essere snocciolata è la vita intima della coppia, con l'attenzione rivolta agli aspetti legati alla sessualità e al gusto del proibito professato dell'esuberante ragazza e a quelli affettivi, relativi a un desiderio di maternità non facile da realizzare. E ancora incomprensioni e litigi che dovrebbero appartenere all'ordinarietà di una relazione di lunga data e che invece, complice l'altalenante convalescenza di Gina, diventano, uno dopo l'altro le armi del delitto con cui il regista smantella le certezze dei personaggi. Rimasto nei magazzini per oltre due anni "Chiudi gli occhi - All I See Is You" si perde in un bicchier d'acqua quando si tratta di decidere da che parte stare, ovvero di scegliere se travestire la vicenda con le forme del romanzo borghese oppure di puntare su un opzione convenzionale ma sicura, aderendo fino in fondo ai meccanismi e ai topoi del genere in questione. Restando nel mezzo il film finisce per smarrire la propria consegnandosi a un anonimato che non porta frutti a nessuno. Ivi compresa la Lively costretta a rimandare di nuovo il suo ritorno a un cinema di successo.

20/07/2018

Cast e credits

cast:
Blake Lively, Jason Clarke, Danny Huston, Yvonne Strahovski


regia:
Marc Forster


titolo originale:
All I See Is You


distribuzione:
Eagle Pictures


durata:
110'


produzione:
SC International Pictures, 2Dux2, Wing and A Prayer Pictures, Link Entertainment


sceneggiatura:
Marc Forster, Sean Conway


fotografia:
Matthias Koenigswieser


scenografie:
Jennifer Williams


montaggio:
Hughes Winborne


musiche:
Marc Streitenfeld


Trama
A seguito di un operazione Gina riacquista la vista ma le reazioni del consorte non sono quelle sperate.