Ondacinema

recensione di Rudi Capra
6.0/10

acque profonde

Neanche questo tempo grigio
Pieno di musiche
E di uomini che ti son piaciuti
(Paolo Conte)


A 20 anni da "L’amore infedele", Adrian Lyne torna alla regia con un adattamento dell’omonimo romanzo di Patricia Highsmith del 1957, storia di una moglie libertina a cui il marito in privato concede ogni licenza purché in pubblico salvino le apparenze. Un adattamento non semplice, in un periodo in cui entrambe le categorie, quelle del vizio e della borghesia, sono diventate universali – e dunque, irrilevanti.

Come da tradizione nella sua poetica dell’erotico e del pruriginoso, Lyne affida grande parte del racconto all’espressività dei primi piani, in questo caso del volto compassato e indecifrabile di Ben Affleck, già a suo agio nel disagio di un marito raggirato e tradito nel "Gone Girl" di David Fincher. Qui Affleck interpreta Vic Van Allen, che a dispetto del nome da rockstar è un taciturno ingegnere robotico, in pensione anticipata (e milionaria) dopo la messa a punto di un sistema automatizzato che i droni utilizzano per colpire bersagli militari (professione-presagio). Il tempo passa lentamente tra i giochi con la figlia Trixie, noiosi eventi mondani e gite in mountain bike, ma a movimentargli le giornate ci pensa la giovane moglie Melinda (Ana De Armas), che lo chiama "Mr. Boring" e porta a casa un toy boy dopo l’altro.

Vic dissimula la frustrazione con scherzi (?) salaci, oppure prendendosi cura dell’allevamento di lumache che tiene in garage (!), molluschi che, come ci ricorda Peter Greenaway ne "Lo zoo di Venere", sono efficaci funzionari della decomposizione e in quanto ermafroditi provvedono con facilità alle proprie esigenze sessuali. Malgrado tutti gli indizi, il thriller si mantiene in teso e intrigante equilibrio per un’ora buona (fino alla piscina), poi si sbriciola peggio di un peperone crusco. Più pudico del solito, Lyne circoscrive il sesso oltre il perimetro del profilmico, tanto che la scena più erotica non include Ana de Armas, ma una lumaca che striscia sulla mano di Ben Affleck. Sarà l’età; o forse, una strategia per immedesimare gli spettatori in un protagonista che frequenta la moglie solamente attraverso il buco della serratura, i racconti degli altri.

L’esuberanza giovanile e l’anarchia sessuale di Melinda vengono insomma compensate dal carattere maturo, materno di un personaggio disegnato all’opposto di un maschio-alfa, non estroverso e dominante ma riservato e geloso. Il thriller di Lyne sposta così il conflitto dal piano della socialità borghese a quello, più primitivo, del rapporto sentimentale tra uomo e donna, cardine tematico di tutta la sua filmografia, da "9 settimane e ½" a "Proposta indecente", da "Attrazione fatale" a "Lolita". Un tema sempre attuale per un'opera che lo è molto meno delle precedenti, bruttata da una sceneggiatura via via più convenzionale, fragile negli elementi thriller e più seducente in quelli psicologici.

Posto che le ambiguità e le contraddizioni sono elementi che rendono i personaggi umani, e quindi credibili, la virtù di "Acque profonde" sta nell’aggiungere alla lunga galleria lyniana altri due ritratti magnetici che sollevano interrogativi sui "normali" rapporti uomo/donna e sul concetto stesso di normalità. "Acque profonde" ricorda insomma uno di quei vecchi amici colpevoli di molti errori, ma che trovano qui e là modi originali di farsi perdonare: Ana de Armas canta Paolo Conte.


02/05/2022

Cast e credits

cast:
Ana de Armas, Ben Affleck, Tracy Letts, Grace Jenkins


regia:
Adrian Lyne


titolo originale:
Deep Water


distribuzione:
Prime Video


durata:
115'


produzione:
20th Century Studios, Amazon Studios, Entertainment 360, Entertainment One, Film Rites, Regency Ente


sceneggiatura:
Zach Helm, Sam Levinson


fotografia:
Eigil Bryld


scenografie:
Jeannine Oppewall


montaggio:
Tim Squyres, Andrew Mondshein


costumi:
Heidi Bivens


musiche:
Marco Beltrami


Trama
Marito sessualmente inoperoso alleva lumache in garage, moglie ha ripetuti flirt con amici giovani e sessualmente esuberanti. Cosa potrebbe andare storto?